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Test genetici. Conferenza internazionale a Roma - 20 marzo 2002

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Test genetici. Conferenza internazionale a Roma

      

Dalle indagini sul patrimonio genetico di intere comunità (vedi il caso Islanda) alla brevettabilità dei geni; dall’uso sempre più frequente dei test genetici, anche a scopi non esclusivamente medici, alla tutela della privacy; dalla creazione di banche dati per la lotta anticrimine alla cosiddetta medicina predittiva, la genetica è da tempo ormai la nuova frontiera su cui misurare i diritti fondamentali e le nuove libertà dell’uomo contemporaneo.

E’ per discutere dei diversi aspetti che coinvolgono questa delicatissima materia, anche in riferimento alla possibilità di armonizzare in un´ottica internazionale le norme e le procedure per l´uso dei test genetici nei procedimenti civili e penali e nella pratica medica, che il Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con lo Einstein Institute for Science, Health & the Courts (EINSHAC) e con il patrocinio del Garante per la Protezione dei Dati Personali, ha organizzato una Conferenza Internazionale dedicata alle "Implicazioni giuridiche e psicosociali della Genetica Umana". La Conferenza si svolgerà il 21-22 marzo 2002, a partire dalle ore 9,30, presso la sede del Garante per la Privacy, in Piazza di Monte Citorio, 123 A.

I rapidi sviluppi nel campo della Genetica Umana hanno fatto sì che l´accesso all´informazione genetica sia diventato relativamente facile e poco costoso, incrementando l´uso di screening e test genetici nella pratica medica. Ne derivano notevoli preoccupazioni che riguardano l´accesso ai risultati dei test ed il loro uso e che sono determinate dalle caratteristiche peculiari dell´informazione genetica. Si tratta, infatti, di un´informazione che non riguarda il singolo individuo, ma tutti coloro che condividono il suo patrimonio genetico e che ha implicazioni anche per le generazioni future, considerata la trasmissione verticale delle patologie genetiche.

A queste evidenti implicazioni dell´individuo sul piano psicologico e della società più in generale, è da aggiungere l´impatto delle applicazioni genetiche sui procedimenti civili e penali. Se alcuni test genetici sono già utilizzati di routine (test di paternità, impronte genetiche. ecc), altri ne saranno messi a disposizione, di ben più complesso significato giuridico in quanto suscettibili di influenzare i concetti stessi di libero arbitrio e di responsabilità sulla base di un presunto determinismo genetico.

La Conferenza di Roma mette a confronto, per la prima volta, ricercatori, genetisti, medici e psicologi, nazionali ed internazionali, che operano nel campo della consulenza genetica e magistrati impegnati nel settore.

Saranno presenti vere e proprie autorità in materia: da Franklyn Zweig, presidente dell’ EINSHAC, l’istituzione americana impegnata nella formazione dei giudici sulle ricadute della ricerca genetica nei procedimenti giudiziari, a Bruno Dallapiccola, docente di genetica medica dell’Università "La Sapienza" di Roma, ad Ananda Chakrabarty, professore di microbiologia ed immunologia dell’Università dell’Illinois. Parteciperanno, tra gli altri, Amedeo Santosuosso, giudice presso il Tribunale di Milano; i membri e il segretario generale dell’Autorità Garante per la privacy (Stefano Rodotà, Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi, Mauro Paissan, Giovanni Buttarelli); Arturo Falaschi, presidente del Centro internazionale per l’ingegneria genetica e la biotecnologia; Gioia Jacopini, ricercatore presso l’Istituto di Psicologia del CNR; Daniel Freeman, della Commissione per i rapporti internazionali del Congresso Usa.


Roma, 20 marzo 2002