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Newsletter 7 - 13 ottobre 2002

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Newsletter 7 - 13 ottobre 2002
 
  

  • Il Vicepresidente Santaniello a Berlino
  • Il presidente dell´ACC Schengen al Comitato parlamentare di controllo
  • L´inchiesta sul giro di prostituzione a Roma
  • Rasi: occorre varare rapidamente il testo unico sulla privacy

 

Il Vicepresidente Santaniello a Berlino

"L´Italia si doterà presto delle prime regole per garantire la privacy in settori come Internet, la videosorveglianza, il direct marketing. Il Garante ha infatti già avviato le procedure che porteranno alla elaborazione da parte degli stessi operatori, attivi nei diversi settori, di codici di deontologia e di buona condotta che conterranno le regole alle quali dovranno far riferimento quanti intendono operare nel pieno rispetto delle libertà e dei diritti dei cittadini e dei consumatori, italiani ed europei"

Lo ha affermato Giuseppe Santaniello, Vicepresidente dell´Autorità Garante per la protezione dei dati personali, aprendo oggi all´Istituto italiano di cultura di Berlino una conferenza dedicata al sistema di garanzie a tutela della privacy introdotto nel nostro Paese dalla legge n.675 del 1996.

Proseguendo l´iniziativa di tenere un ciclo di conferenze sulla tutela della riservatezza dei dati personali nei più importanti istituti di cultura italiani all´estero (la precedente conferenza si era svolta a Madrid), Santaniello ha scelto quest´anno la Germania per la promozione della conoscenza, presso i cittadini, delle norme sulla privacy, compito che il Garante è chiamato a svolgere, ma che assume, come in questo caso, un particolare rilievo per i suoi aspetti culturali e sociali.

Illustrando le novità introdotte dalle norme sulla privacy, Santaniello si è innanzitutto soffermato sulla crescente importanza che stanno assumendo i codici di deontologia e di buona condotta. nel sistema delle regole e delle fonti normative dell´Unione Europea. "Si è stabilito - ha osservato il Vicepresidente dell´Autorità - che la tutela dei dati personali potesse ricevere un forte impulso da un complesso di norme applicabili all´insieme di chi utilizza i dati personali, il cui contenuto fosse determinato dagli stessi operatori di un certo settore o da coloro che esercitano una determinata professione".

In quanto strumenti normativi di autoregolamentazione, i codici di deontologia rappresentano, secondo Santaniello, il punto di confluenza di tre importanti percorsi di costruzione della protezione dei dati personali nell´UE: le direttive comunitarie e le raccomandazioni del Consiglio d´Europa; le decisioni delle Autorità Garanti, in quanto organi propulsivi, ma anche di indirizzo e di controllo; le regole elaborate in precedenza dalle stesse categorie interessate.

Nel nostro Paese, in particolare, dopo la recente entrata in vigore del decreto legislativo n.467 del 2001, è imminente, ha ricordato infine Santaniello, l´elaborazione di codici di deontologia per settori cruciali quali, ad esempio, Internet, la videosorveglianza, il direct marketing, i rapporti di lavoro, le cosiddette centrali rischi private.

 

Il presidente dell´ACC Schengen al Comitato parlamentare di controllo

Il Segretario generale del Garante, Giovanni Buttarelli, in qualità di Presidente dell´Autorità di Controllo Comune (ACC) Schengen, ha avuto il giorno 9 ottobre un´audizione presso il Comitato parlamentare di controllo Schengen, Europol e immigrazione, nell´ambito di un indagine conoscitiva su potenzialità e prospettive di Europol, l´ufficio che raccoglie le forze di polizia europee, istituito per prevenire e combattere il terrorismo e la criminalità internazionale.

L´Autorità di Controllo Comune Schengen - che riunisce i rappresentanti dei Garanti per la protezione dei dati personali dei Paesi che fanno parte dell´Accordo di Schengen del 1985 - vigila in particolare sul corretto funzionamento del Sistema d´Informazione Schengen, un archivio centralizzato situato a Strasburgo che ha corrispondenti banche dati nei singoli Paesi, in cui confluiscono informazioni riguardanti persone ricercate per l´arresto a fini di estradizione o segnalate, testimoni, persone e veicoli sottoposti ad una "sorveglianza discreta" o ad un controllo specifico, oggetti ricercati a fini di sequestro o di prova in procedimenti penali, banconote, ecc.

Di fronte ai membri del Comitato, Buttarelli ha innanzitutto tracciato un bilancio dell´attività di tutela che le Autorità per la protezione dei dati personali hanno svolto per Schengen ed Europol, a livello sia comunitario sia nazionale. Dopo aver richiamato l´attenzione su alcuni obiettivi di breve periodo da perseguire nel nostro Paese, ha poi affrontato il problema immediato dell´accesso, da parte di Europol ed Eurojust, al Sistema di Informazione Schengen (SIS). Per tale accesso, infatti, mancano ancora le condizioni giuridiche, come rilevato dallo stesso Buttarelli nella audizione presso il Parlamento Europeo tenutasi proprio il giorno prima a Bruxelles.

Buttarelli ha anche sottolineato come sia in considerevole aumento il numero delle richieste di accesso, ormai oltre 500, per rettifiche e cancellazioni avanzate da parte di cittadini stranieri, europei ed italiani alla sezione italiana del SIS. E´ bene ricordare, a questo proposito, che le sezioni nazionali del Sistema sono poi sottoposte al controllo dell´autorità nazionale di protezione dei dati (in Italia, il Garante), per verificare che l´elaborazione e l´utilizzazione dei dati inseriti e scambiati rispetti i diritti delle persone interessate.

Dall´audizione presso il Comitato parlamentare è emersa la ferma necessità di un rilancio della cosiddetta "iniziativa italiana" nel Terzo Pilastro, tenendo conto delle decisioni strategiche che si impongono nel breve periodo rispetto alla costruzione del SIS II, di seconda generazione, e dei lavori per la nuova Convenzione europea che sono in atto in materia di cooperazione giudiziaria e di polizia.

 

L´inchiesta sul giro di prostituzione a Roma
(comunicato del 10 ottobre)

La giusta esigenza di informare l´opinione pubblica su vicende giudiziarie non deve entrare in conflitto con il rispetto della vita privata delle persone.

In riferimento alle segnalazioni pervenute in questi giorni al Garante da parte di diversi soggetti riguardo alla pubblicazione dei nomi delle persone coinvolte nell´inchiesta su un giro di prostituzione nella capitale - e della quale gli organi di informazione hanno dato ampia notizia - il Collegio del Garante per la protezione dei dati personali ribadisce i principi generali già più volte espressi in precedenti interventi in materia.

In particolare, la necessità di non diffondere informazioni non indispensabili, soprattutto laddove queste siano legate ad aspetti particolarmente riservati, come la vita sessuale delle persone, e attinenti, quindi, alla loro sfera più strettamente privata. Questo anche allo scopo di evitare ingiustificate spettacolarizzazioni o eventuali strumentalizzazioni di scelte personali.

Lo stesso codice deontologico dei giornalisti richiama l´attenzione sul rispetto del principio di essenzialità dell´informazione, cioè sulla reale necessità di divulgare dati, immagini e dettagli non strettamente necessari per dare conto di fatti di cronaca e vicende giudiziarie, e stabilisce espressamente che il giornalista si astenga dalla descrizione delle abitudini sessuali delle persone. Ciò anche quando si tratti di persone che rivestono posizioni di particolare rilevanza sociale o pubblica, se non ricorre il requisito dell´essenzialità dell´informazione e non viene garantito il rispetto della dignità personale.

Tali considerazioni valgono sia per i clienti sia per le ragazze alle quali gli stessi si sarebbero rivolti, tanto più in considerazione del fatto che tra le persone delle quali sono state pubblicate le fotografie ve ne potrebbero essere alcune totalmente estranee alla vicenda, come già segnalato al Garante.

L´Autorità si riserva, comunque, di valutare caso per caso eventuali iniziative di pubblicazione, anche in relazione alle ulteriori segnalazioni che dovessero eventualmente pervenire.

 

Rasi: occorre varare rapidamente il testo unico sulla privacy
(comunicato del 10 ottobre)

Rapido varo del testo unico sulla privacy e adozione dei codici deontologici per settori cruciali come Internet, direct marketing, videosorveglianza, rapporti di lavoro, centrali rischi private, redatti insieme con il Garante dalle categorie interessate.

Queste le linee guida operative per governare efficacemente il cambiamento e assicurare ai cittadini le garanzie di tutela dei loro diritti fondamentali, indicate da Gaetano Rasi, intervenuto oggi al convegno sul ruolo delle Authority dal titolo "Stato delle regole e tecnocrazia, snodi del cambiamento".

Per rispondere alle esigenze che emergono dalle continue innovazioni tecnologiche e dalle sempre più acute consapevolezze, si rende necessario - secondo il componente dell´Autorità Garante per la privacy - il continuo aggiornamento legislativo e, soprattutto una sua razionalizzazione. Da qui la necessità di varare rapidamente il testo unico sulla privacy che racchiuda il corpo normativo esistente in un sistema organico, valutando, comunque, l´opportunità di una proroga nel caso non si dovesse riuscire a completare i lavori nei termini previsti, cioè entro la fine dell´anno.

Affrontando la questione della imminente legge quadro sulle Autorità, Rasi ha espresso il convincimento che essa dovrebbe essere redatta tenendo presente anche un successivo intervento normativo di rango costituzionale per la definizione di quei soggetti ai quali la normativa costituzionale sarebbe applicabile.

Rasi si è anche soffermato sulla particolare natura dell´Autorità per la privacy, istituzione che ha definito "una risposta" ai cambiamenti della società umane, a seguito delle innovazioni tecnologiche invasive, e alla necessità di salvaguardare la persona umana, contemperando le tre esigenze fondamentali della riservatezza, della sicurezza e della trasparenza.

Scheda

Doc-Web
42353
Data
07/10/02

Tipologie

Newsletter