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Newsletter 22 - 28 gennaio 2001

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Newsletter 22 - 28 gennaio 2001

 

  • Se il genitore espone le foto del figlio, il giornalista non viola la privacy
  • Nuove norme per i trattamenti di dati da parte dei Carabinieri
  • Il sito della settimana - www. privacyrights.org

 

Se il genitore espone le foto del figlio, il giornalista non viola la privacy   

Se in un servizio televisivo vengono riprese le fotografie di un minore mostrate da uno dei genitori, non c´è violazione delle norme sulla riservatezza dei dati né del codice deontologico dei giornalisti.

Lo ha ribadito il Garante nella decisione con la quale ha respinto il ricorso di una donna che aveva lamentato la diffusione delle immagini della propria figlia da parte di una testata giornalistica radiotelevisiva in un servizio relativo al rimpatrio della minore a seguito di una decisione di un tribunale straniero.

Nel servizio veniva più volte citato il nome della bambina e venivano mostrate dal padre alcune fotografie che, ad avviso della donna, potevano stimolare anche una curiosità eccessiva. La ricorrente sottolineava, peraltro, la circostanza di non aver espresso, in quanto esercente la potestà genitoriale, il proprio consenso alla divulgazione dei dati. Si era, pertanto, rivolta al Garante chiedendo di accertare le violazioni della legge sulla riservatezza dei dati e del codice deontologico dei giornalisti.

Al di là delle questioni di tipo procedurale, riguardo alla mancata preventiva richiesta di accesso ai dati della figlia da parte della ricorrente, il Garante, entrando nel merito, ha sottolineato come non si possano ravvisare violazioni della legge n. 675 del 1996 né del codice di deontologia per l´attività giornalistica.

Le fotografie riprodotte nel filmato, pur riguardando un minore, sono state mostrate dal padre, per di più nel contesto di un servizio che rappresentava una complessa vicenda familiare che aveva destato in più di un´occasione il pubblico interesse, tale, quindi, da giustificare un´ampia informazione. 

 

Nuove norme per i trattamenti di dati da parte dei Carabinieri
(comunicato del 23 gennaio)

L´Autorità Garante ha concluso l’esame di alcune segnalazioni di militari e di cittadini riguardanti alcuni trattamenti di dati personali effettuati dall´Arma dei carabinieri.

Dai diversi accertamenti effettuati non sono emersi trattamenti sostanzialmente difformi dalla normativa vigente. Si sono però evidenziati alcuni problemi che derivano da un quadro normativo che non è stato ancora adeguato del tutto ai principi introdotti dalla legge sulla riservatezza dei dati.

Per questo motivo, il Garante ha segnalato al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della difesa la necessità di un sollecito intervento, a livello legislativo e regolamentare, per integrare la normativa che regola attualmente le varie attività di raccolta e utilizzo dei dati da parte dell´Arma.

Le modifiche da apportare riguardano non solo i trattamenti per fini meramente amministrativi (relativi ad esempio al personale dipendente), soggetti integralmente alla legge n. 675, ma anche le altre delicate attività svolte dall’Arma (funzioni di sicurezza pubblica, di protezione civile, di polizia militare e di polizia giudiziaria) sottoposte solo in parte alla legge sulla riservatezza dei dati e per le quali sono previsti opportuni adattamenti, legati alla specificità di tali funzioni.

A questo proposito, il legislatore, a tutela dei diritti fondamentali della persona coinvolti, ha stabilito che i diversi trattamenti possibili debbano essere individuati analiticamente, anche per quanto riguarda i soggetti legittimati a svolgerli. Di qui la necessità di un urgente intervento normativo.

Le segnalazioni pervenute al Garante riguardavano, in particolare, le cosiddette "pratiche permanenti" custodite dall’Arma. In proposito, l´Autorità ha preso atto della collaborazione fornita dall’Arma e dell’impegno del suo Comando generale a definire in tempi brevi una nuova disciplina interna sulle modalità di verifica, aggiornamento, conservazione ed eventuale distruzione dell´ingente materiale informativo raccolto in passato.

Dalle informazioni fornite dall´Arma è emerso che le prassi adottate da lungo tempo, oltre ad aver portato ad una proliferazione eccessiva e ad una conservazione stabile di un numero enorme di pratiche, ha comportato anche l’accorpamento di preesistenti pratiche, recanti un numero elevato di informazioni ormai in contrasto con i sopravvenuti principi in materia di protezione dei dati.

L’Autorità ha indicato, pertanto, la necessità di nuovi e più proporzionati termini di conservazione dei dati, di ulteriori livelli diversificati di consultazione, di mantenimento di idonee cautele rispetto ai dati risalenti nel tempo (specie per quanto riguarda dati sensibili e giudizi), di verifica periodica della pertinenza e non eccedenza delle informazioni rispetto ai fini perseguiti, nonché l’opportunità dell’utilizzo di tecniche telematiche per migliorare l’uniformità delle informazioni consultabili da parte di più comandi.

Il Garante ha richiamato poi l’attenzione sui dati comunicati al C.e.d. del Dipartimento di pubblica sicurezza, prospettando l’esigenza di un aggiornamento selettivo dei dati da comunicare perché effettivamente rilevanti per le finalità di tutela dell´ordine, della sicurezza pubblica e della prevenzione e repressione della criminalità (tema che sarà riesaminato anche in collaborazione con il Dipartimento e con le altre forze di polizia).

Ha poi ricordato il principio secondo cui le notizie comunicate al C.e.d. devono risultare da documenti motivatamente conservati dalla pubblica amministrazione o da indagini di polizia ed essere aggiornate.

Tra le altre indicazioni fornite a garanzia degli interessati, il Garante ha segnalato infine all´Arma la questione del tempestivo soddisfacimento del diritto di accesso ai dati trattati per fini amministrativi e la necessità di prevedere nuove modalità di notificazione e comunicazione interna di atti diretti al personale. 

 

Il sito della settimana - www.privacyrights.org

Il sito http://www.privacyrights.org/fs/lang.htm potrebbe essere considerato un’autentica enciclopedia della privacy, in quanto affronta praticamente tutti gli aspetti della nostra vita privata minacciati dalle moderne tecnologie. Attraverso 24 link si possono raggiungere altrettanti documenti che danno consigli dettagliati sulle comunicazioni wireless/cordless, le molestie telefoniche, la posta spazzatura, il telemarketing, le carte di credito, le informazioni mediche, il "pedinamento" elettronico, il furto di identità e il monitoraggio dei dipendenti sul posto di lavoro. A quest´ultimo tema è dedicato un documento di indubbio interesse per un grandissimo numero di persone. Sotto forma di domande, risposte e suggerimenti, il controllo dei lavoratori viene trattato nei suoi vari aspetti, dalle telefonate, esterne e interne, ai testi composti sul pc (per controllare la produttività nei lavori di data entry si può calcolare il numero di tasti battuti sulla tastiera in un certo intervallo di tempo), la posta elettronica e i messaggi vocali.

Scheda

Doc-Web
44354
Data
22/01/01

Tipologie

Newsletter