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Dignità, riservatezza, tutela dei minori: su Cogne nuovo richiamo del Garante a giornali, tv e internet - 17 aprile 2002

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Dignità, riservatezza, tutela dei minori: su Cogne nuovo richiamo del Garante a giornali, tv e internet

"Nel trattare la vicenda di Cogne, tutti i mezzi di informazione, pubblici e privati, devono attenersi al più rigoroso rispetto delle disposizioni in materia di tutela della dignità personale e della riservatezza, con specifica attenzione per i minori. In particolare, è necessario tutelare la personalità del piccolo fratello della vittima. La Rai, in quanto concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, ha dei peculiari doveri al riguardo".

Con questo richiamo a giornali e televisioni, il Garante per la protezione dei dati personali (Garante privacy) interviene nuovamente sui fatti di Cogne. La pronuncia dà anche una risposta ai numerosi cittadini che si erano rivolti al Garante per segnalare l’intrusione di stampa e tv nella vita della famiglia protagonista del fatto di cronaca e di altre persone coinvolte, anche indirettamente, nella vicenda.

Forte preoccupazione - afferma il Garante - hanno destato le immagini (alcune carpite con teleobiettivo dentro abitazioni private) e le informazioni ripetutamente diffuse da alcune testate giornalistiche concernenti il fratello della vittima, un bambino di sette anni. Notevoli dubbi, inoltre, ha suscitato l’iniziativa di creare un sito dedicato al piccolo deceduto, nel quale è possibile reperire fotografie della famiglia, informazioni sull’indagine in corso e commenti del pubblico.

La speciale protezione accordata ai minori - ha sottolineato l’Autorità - trova fondamento, in particolare, nel Codice deontologico che regola l’attività giornalistica, che espressamente riconosce la prevalenza del diritto del minore alla riservatezza rispetto al diritto di cronaca. Questa disposizione impone specifici vincoli agli organi di informazione, limiti giustificati dall’esigenza di garantire la maturazione della personalità del minore, evitando che spettacolarizzazioni o strumentalizzazioni ne compromettano l’armonico sviluppo.

Un particolare invito è stato rivolto dal Garante alla Rai, richiamata al rispetto dei principi sanciti nella "Carta dell’informazione e della programmazione a garanzia degli utenti e degli operatori del servizio pubblico", dove si richiama tra l’altro l’impegno del giornalista ad astenersi "dal gusto morboso o cinico della rappresentazione del dolore" nonché a rispettare la discrezione e la riservatezza della persona. Ciò soprattutto quando nelle vicende narrate siano coinvolti minori.

L’Autorità Garante evidenzia, inoltre, come l’attenzione rivolta da molti organi di informazione al fratello della vittima, contrasti non solo con le norme in materia di tutela della riservatezza e con le regole deontologiche della professione giornalistica, ma anche con le disposizioni del codice di procedura penale e le norme sul processo minorile che vietano la pubblicazione e la divulgazione di notizie e immagini che rendano identificabile un minore comunque coinvolto in un reato.

Accanto alla specifica protezione riservata ai minori, la normativa in materia di protezione dei dati personali - sottolinea il Garante - pone ulteriori garanzie a tutela della sfera privata dei singoli. Ad esempio, i giornalisti sono chiamati ad effettuare un attento vaglio delle notizie di carattere personale, evitando di diffondere quelle che non riguardano comportamenti o persone direttamente connessi con la vicenda di cronaca trattata.

Fermo restando quanto di competenza dell’autorità giudiziaria, in relazione alle modalità con cui sono state riprese e diffuse alcune immagini attinenti alla vita privata, il Garante si riserva, infine, di effettuare ulteriori controlli nonché di adottare i provvedimenti ritenuti necessari nei confronti di singoli organi di stampa, di determinate trasmissioni radiotelevisive, nonchè di gestori di servizi di informazione operanti attraverso Internet.

Copia del provvedimento è stata inviata al Consiglio nazionale e ai Consigli regionali dell’ordine dei giornalisti.


Roma, 17 aprile 2002