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Il Garante sollecita i Comuni ad applicare le norme sulla privacy - 26 maggio 2000

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Il Garante sollecita i Comuni ad applicare le norme sulla privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali ha sollecitato i Comuni italiani a dare rapida e compiuta attuazione alle norme sulla privacy e ha fornito una serie di indicazioni e di chiarimenti volti a facilitare una corretta ed uniforme applicazione della normativa sul trattamento dei dati da parte delle amministrazioni comunali. Come molte amministrazioni pubbliche, anche i Comuni sono in forte ritardo nel porre in essere gli adempimenti previsti a garanzia dei cittadini.

In risposta all´Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) che aveva evidenziato alcuni problemi sull´applicazione delle norme sulla riservatezza dei dati da parte delle amministrazioni comunali, l´Autorità ha ribadito l´esigenza di dare con tempestività attuazione alle previsioni della legge sulla protezione dei dati effettuando la nomina degli "incaricati del trattamento", cioè del personale che gestisce materialmente i dati degli incaricati, chiarendo quali dati trattati dai servizi sociali possono essere conosciuti dagli interessati, definendo il limite temporale per la conservazione dei dati, regolamentando l´accesso telematico agli archivi e la divulgazione dei dati.

Ma l´attenzione del Garante si è incentrata, in particolare, sulla necessità di una rapida adozione dei regolamenti previsti dal recente decreto legislativo in materia di utilizzo di dati sensibili da parte delle pubbliche amministrazioni. I Comuni hanno infatti l´obbligo di svolgere una puntuale ricognizione delle categorie delle informazioni raccolte, utilizzate e conservate e, proprio attraverso l´emanazione di questi regolamenti, di identificare e rendere pubblici i tipi di dati e le operazioni che con essi si possono eseguire. Tale adempimento, che ha quindi lo scopo di garantire l´uso corretto dei dati più delicati dei cittadini da parte delle amministrazioni comunali, semplificando al tempo stesso le procedure, deve però avere caratteri di uniformità in modo da evitare diversità ingiustificabili e contrasti nel trattamento dei dati fra Comune e Comune.

In questo senso, gli schemi finora messi a punto dall´ANCI e già diffusi, da una parte appaiono carenti e, dall´altra, non risultano sempre conformi alle norme in materia di protezione dei dati personali. Essi vanno, pertanto, rivisti e corretti significativamente.

L´Autorità ha auspicato che l´ANCI avvii una approfondita e rapida riflessione su tali schemi di regolamento e ha offerto la massima collaborazione alle iniziative che i Comuni intendono adottare allo scopo di assicurare un corretto ed omogeneo rispetto degli adempimenti previsti dalle norme sulla privacy.

Roma, 26 maggio 2000