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Omicidio di Gravina - 08 marzo 1999

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Omicidio di Gravina

Le pagine di questi giorni hanno dovuto registrare un episodio doloroso salito con grande rilevanza all´attenzione della stampa e dell´opinione pubblica, l´omicidio di Gravina. In questa circostanza, il Garante è intervenuto con un provvedimento urgente dopo essere stato investito, tra gli altri, dalla stessa famiglia della giovane che ha chiesto all´Autorità di intervenire per impedire che venissero ulteriormente diffuse notizie di carattere strettamente personale della vittima.

Il Garante ha invitato gli organi pubblici competenti a verificare se la diffusione dei dati sanitari coperti dal segreto professionale, d´ufficio o d´indagine, sia avvenuta in maniera lecita, segnalando nel contempo ai mezzi di informazione la necessità di adeguare alle norme vigenti, compreso il Codice di deontologia per l´ attività giornalistica, la raccolta e la divulgazione dei dati relativi all´omicidio di Maria Pia Labianca e alle indagini in atto.

Pur in presenza di un fatto di interesse pubblico legittimamente oggetto del diritto di cronaca, alcune cronache si sono soffermate eccessivamente su dati sanitari, vicende intime, atti e corrispondenze di natura personale, convinzioni religiose e determinate abitudini personali della vittima e di altre persone, con scarsa attenzione per i diritti degli interessati e diffondendo anche dettagli non essenziali per la necessaria informazione dell´ opinione pubblica.

Il Codice di deontologia dei giornalisti impone il rispetto di alcune garanzie che riguardano la dignità delle persone, il principio dell´essenzialità dell´informazione, specie quando vengono divulgati dati di natura "sensibile" , l´omissione di riferimenti a congiunti o ad altri soggetti non interessati ai fatti ovvero a fatti di violenza.

Il Garante ha, inoltre, ricordato che la legge n.675 del 1996 tutela la dignità e i diritti della personalità rispetto al trattamento dei dati personali anche nei confronti di coloro che sono deceduti i cui diritti possono essere fatti valere da chiunque vi abbia interesse. Già in precedenza l´Autorità era intervenuta con un comunicato stampa e con due note di precisazione inviate ad alcuni quotidiani, con i quali aveva esplicitamente segnalato la possibile violazione da parte di soggetti pubblici del segreto dell´indagine penale.

Roma, 8 marzo 1999